Ho sempre avuto difficoltà a descrivere le mie realizzazioni, molte non hanno nemmeno un titolo e tutto sommato va bene così. Spesso il titolo vincola l'osservatore a mio parere ma devo anche ammettere che certe volte nasce in maniera del tutto spontanea ed è parte integrante dell'opera.
...l'arte non è avere un buona tecnica o confidare nell'espressione "Sembra una foto!"
Volevo realizzare qualcosa che avesse un senso e per quanto io prediliga la figura umana, abbia lavorato con l'erotico e abbia cercato l'esaltazione della fisicità come la dottrina accademica insegna, volevo andare oltre...ero stufo perchè l'arte non è avere un buona tecnica o confidare nell'espressione "Sembra una foto!" e se si deve realizzare una figura femminile non sono mai stato dell'idea che la femminilità risieda in un corpo nudo ma in una serie di consapevolezze che condizionano gli atteggiamenti..e questo vale anche al maschile.
Pochi e precisi atteggiamenti fanno parte di una mia personale lista fatta di momenti scenici che rappresentano la femminilità, per l'appunto, o la sensualità e ai primi posti c'è quel momento durante la loro fase di trucco in cui si palesa la sostanziale differenza tra chi si sta "addobbando" per abitudine o per insicurezze e chi invece con attenzione, cura e consapevolezza sta risaltando ciò che madre natura ha regalato. Quindi la scena da rappresentare era chiara ma volevo di più e non ho potuto fare altro che andare più a fondo delle mie stesse opinioni chiedendomi cos'è che stabilisce una "gerarchia" tra le consapevolezze dal momento che motivano la mia concezione di femminilità e, mettendo in mezzo anche delle mie personali esperienze, cercando un comune denominatore tra tutti gli elementi bisogna tener conto del ruolo che hanno le esperienze personali, soprattutto se ci vedono coinvolti in prima persona ma ancora di più se riguardano la salute. In quel momento in tv, passò lo spot di una campagna di sensibilizzazione che sancì la decisione di realizzare una figura senza seno ed avendo l'animo da scultore fu immediatamente chiaro come dovesse essere realizzato.
Ascendente Cancro nella sua visione d'insieme è una bozza ma in versione 3D poichè i tratti della "penna" è possibile toccarli ma quel tratto rappresentato filo parte dalla cicatrice e generando la cicatrice genera anche la figura senza alcuna interruzione. Il titolo è davvero venuto da sè in un equilibrato gioco di parole tra quello che dovrebbe essere SOLO un segno zodiacale e un termine dello stesso contesto che va a definire l'unicità di ogni individuo.
